Candy Soap – Ovvero Whipped speranzoso mandorle e arancio

1

Per 500gr di grassi
Burro di karitè 100gr
Burro di cacao 100gr
Olio di palma 125gr
Olio di cocco 75gr
Olio d’oliva 75gr
Olio di mandorle 25gr
Olio di ricino 5gr
NaOH 68gr
Acqua 190gr
Sconto 5%
Tetrasodium etidronate 0.1% dei grassi
Tussah silk 0.1% dei grassi
Fragranza 15gr 10gr Oatmeal, milk and honey, 3gr Orange Blossom, 2gr Oe Arancio amaro
Colorazione D&C Red 28 (meno di un grammo), zuccherini.

Vi dico subito che fare questo sapone è stata un’agonia.

Come l’ho fatto?

Ho montato poco i grassi, non devono venire esattamente come un burro montato, ma come una panna semiliquida. Mi sono preparata la miscela di profumazione prima, se avessi dovuto farla dopo sarei diventata pazza. Ho colorato i grassi prima di aggiungere la soda. Aggiunta la soda ho mescolato con la spatola, un po’ con la frusta e messo nello stampo.

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Ottimo sapone come resa, una pigna da fare e passeranno anni prima che proverò a farne un altro – non è vero – ma la resa sensoriale è splendida. Bolle grandi e schiuma persistente, l’odore della fragranza rimane sulle mani per una mezz’ora scarsa.

Milk and honey soap

1

Strutto 180.00
Olio d’oliva 90.00
Olio di palma bianco 30.00
Olio di palmisto 90.00
Olio di cocco 60.00
Olio di riso 30.00
Burro di karitè 30.00
Burro di cacao 30.00
Olio di ricino 30.00
Olio di babassu 30.00

Acqua 228.00
NaOH 84.23 (sconto 6%)
Un ciuffone di tussah silk sciolta/dispersa nei liquidi con soda

Al nastro:
Tetrasodio etidronato 0.1% oli
Un cucchiaio abbondante di miele, un cucchiaio di latte in polvere, sciolti in poca acqua
Profumazione: Scottish Blossom Honey Manske 10gr, HoneyWash Manke 2gr, Oe cannella foglie 1gr, Orangeblossom 1.5gr, Oe mandarino rosso 3.5
Coloranti: D&C Red (Manske), Ossido rosso, Ossido giallo per parte arancione scuro, Biossido di titanio per base (rimasta arancio chiaro), Ossido nero per parte nera, tutti dispersi in un cucchiaino di olio di riso preso dagli oli.

2

Sapone a freddo, ho lavorato con soda e grassi tiepidi, quasi a temperatura ambiente.
Ho ottenuto un nastro appena accennato, aggiunto miele e latte (sciolti in poca acqua), colorato le diverse parti e proceduto con la decorazione.
Ho colato i vari strati e fatto una specie di swirl, passando una bacchetta lunga a zigzag tra l’impasto.

A distanza di tre mesi fa una buona schiuma, morbida e persistente. L’odore è ancora molto forte, mieloso e fresco, dolce, poco agrumato.

Spero che la ricetta vi sia piaciuta. Alla prossima!

Sapone finto aleppo menta e liquirizia

1

Olio di alloro 90.00
Strutto 180.00
Palmisto 60.00
Cocco 60.00
Olio d’oliva 60
Palma bianco 30.00
Burro karitè 30.00
Burro di cacao 30.00
Olio di ricino 30.00
Olio di babassu 30.00
Acqua 228.00
NaOH 84.68
Tussah silk un ciuffone sciolto/disperso nella soda
(sconto soda 5)
Al nastro:
Tetrasodio etidronato 0.1% sui grassi
Un cucchiaino di yogurt sciolto in acqua
Profumazione
6gr Liquirizia (Gf), Oe menta 10gr, Oe basilico manske (basilico farlocco con un fondo aniciato di liquirizia) 4gr, Oe mandarino rosso 10gr
Coloranti: biossido di titanio 1 cucchiaio, ossido verde un cucchiaino, direttamente negli oli, prima del nastro.
Ossido nero al nastro, per parti più scure.
Sat : Unsat Ratio 50 : 50

Ve lo dico subito che per me l’aleppo originale è un sapone orribile, ma mi sono procurata una busta di olio di alloro e ho pensato che l’unico modo per liberarmene fosse farci un sapone.
L’aleppo, quello vero, è solo olio di alloro e oliva a differenti percentuali, a me non piace, l’odore mi disturba e odio che ossidando diventa marrone. In più fa tantissima bava, quindi ho cercato di ottenere un rapporto grassi saturi/insaturi 50/50.

Da qui l’esperimento, un alloro come olio principe, tutto il resto per seppellire ogni sua caratteristica orrorifica.
Tanto strutto, palma, cocco e biossido di titanio per averlo il più bianco possibile e lavorare con la splendida base che regala l’olio di alloro. Aggiunto ossido verde, sempre per spingere il colore naturale e sperare che ossidando non diventerà marrone, ma un marron/verde brillante.
Qualche burro, per ottenere un prodotto non troppo aggressivo.
L’olio di alloro, che io chiamo olio, ma è una pasta molto densa, ha un odore molto pungente, ho cercato fragranze e oli essenziali che potessero sposarsi con il “profumo” originario, senza coprirlo del tutto.

Ho raggiunto il nastro abbastanza rapidamente aggiunto tetrasodio etidronato, yogurt, fragranza e colorato di nero una parte della pasta, per avere un verde militare.
Colorato a strati e decorato utilizzando questa tecnica https://www.youtube.com/watch?v=QVqumEo-Bew (è già il secondo simile che vi propongo decorato con questa tecnica, il prossimo, giuro, sarà diverso).
Decorato l’ultimo strato più chiaro con un cucchiaino per formare delle ondine. Aggiunto mica sbrilluccicante e riposto in balcone, perchè non scaldasse troppo.

Questa sarebbe stata la teoria, la pratica è che il sapone ha iniziato da subito a scaldare tantissimo. Nonostante le temperature non proprio miti di questi giorni.

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Il risultato è stato un effetto vulcano tremendo (1), nella prima foto vedrete qualche fetta leggermente crepata, il sapone è rimasto più chiaro all’esterno, si parla di qualche millimetro, ma comunque visibile.
Oltre a questo problema si sono formati anche i “fiumi di glicerina” (3), che hanno completamente rovinato il tentativo di decorazione. Quelle parti che sembrano bucate, in realtà solo piene e dure.
Da queste e una serie di altre cose temo di aver fatto qualche errore, anche se gli oli e la soluzione di soda erano quasi freddi, non avrei dovuto aggiungere lo jogurt e avrei dovuto mettere il sapone nel congelatore, per sventare il surriscaldamento.

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Da quello che ho letto in giro effettivamente l’olio di alloro scalda tantissimo, quindi mancanza mia non prevedere un possibile effetto vulcano o glycerin rivers se tenuto non sufficientemente al freddo.
A questo si è aggiunta una prepotente soap-ash (2), altra mancanza mia non aver spruzzato di alcool il sapone.

Veniamo ai lati positivi: l’odore si sente molto, sa tanto di liquirizia e menta, poco di basilico e mandarino, ma servivano solo a limare l’odore dell’olio di alloro e ad accordarsi con gli altri profumi.
Il profumo mi piace, è particolare, deve piacere la liquirizia ovviamente.
Il sapone schiuma molto e, nonostante lo strutto, non sembra molto disseccante.

Non so se consigliarvi la ricetta, mi piace il prodotto finito a livello sensoriale, ma da veramente una marea di problemi, quindi se pensate di prendere spunto da questa provate a lavorarla meglio rispetto a quello che ho fatto io (niente sostanze a rischio, sapone tenuto veramente al freddo ecc).

Alla prossima!

Violet Karma Soap

Arriva un nuovo sapone sul blog. Dopo mesi, finalmente.
Il titolo è un po’ stupidotto, ripreso dalla fragranza, quindi niente di eccessivamente estroso.

karma2

Per 800gr di grassi
Strutto 200gr
Olio di cocco 160gr
Olio d’oliva 120gr
Olio di palma raffinato 120gr
Burro di karitè 40gr
Olio di palmisto 40gr
Olio di babassu 40gr
Olio di mandorle dolci 40gr
Olio di ricino 40gr
Acqua 304.00
NaOH 114.64
Sconto 5%
Tetrasodium etidronate 0.1% sui grassi (al nastro)
Tussah silk un ciuffone sciolto/disperso nella soda
Coloranti:
Biossido di titanio per base qb
D&C violet e mica blu qb per parte viola in rapporto 5:1
Ossido verde qb per parte verde
Ossido nero qb per parte nera
Mica per decorare
Fragranza: My Karma (Manske) 10gr, Oe cannella foglie 5gr, Mix Oe arancio amaro, limone, polmpelmo 13gr

karma1

Ho pre-disperso benissimo tutti i coloranti in un cucchiaino di olio di mandorle e preparato per tempo il mix di oli profumati. Attenzione al tipo di olio essenziale di cannella che utilizzate, io ho usato foglie, non corteccia, quindi molto più delicato.

La lavorazione è a freddo, quindi ho sciolto i grassi portandoli a circa 40°, versato la soluzione di soda fredda e raggiunto il nastro, sicuramente troppo denso per la tipologia di decorazione che avrei voluto fare. Aggiunta fragranza e coloranti e colato gli impasti nello stampo.
Per decorare ho passato uno stuzzicadenti per spiedino – a caso – per fare un proto-swirl e spolverato di mica (diamanti in polvere, che non uso da anni).

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Il D&C viola è quello di Manske, non mi dispiace, ma tende un po’ al grigio.
Ho usato più fragranza rispetto ai saponi fatti fin’ora, voglio che tra qualche mese il sapone sia ancora profumato.
La fragranza My Karma (avete presente Karma di Lush, gli assomiglia molto) si sente benissimo, è tirata su dalla cannella e stemperata dagli agrumi. L’odore mi piace molto, schiuma bene, ma è presto per un giudizio serio su schiuma/durezza/odore.
Ci rivedremo tra tre mesi per la prova schiuma e durezza, ma per il momento promette molto bene.

EDIT: Ottobre 2015 – Il sapone è mediamente duro e si consuma lentamente. Schiuma tantissimo producendo quasi una crema. E’ uno dei saponi che mi ha dato fin’ora più soddisfazioni. Il profumo è ancora molto intenso e resiste sulla pelle per un’ora dopo averlo utilizzato.

Spero che il sapone vi piaccia, alla prossima ^_^

Soap Session – Lemon Stripe

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Avrei voluto fare una cosa del genere, ovviamente non è riuscita, ma il sapone mi piace parecchio.
Ho avuto diversi inconvenienti, la mica sarebbe dovuta rimanere viola, l’ho già utilizzata senza problemi in un altro sapone, ma questa volta frullando ha virato verso il marrone cioccolato. Un colore che non mi dispiace, ma cambia completamente il sapone e gli fa prendere una deriva savanesca.

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E vabbè.

Per 500gr di grassi
Olio di cocco 100
Olio di palma (no palmisto) 100
Strutto 100
Olio d’oliva 50
Olio di mandorle 25
Burro di karitè 40
Burro di mango 15
Olio di babassu 25
Olio di ricino 25

Acqua 190gr
Soda caustica 70
sconto soda 5

Al nastro
20 gr olio di mandorle (già conteggiati nel calcolo della soda)
Mica viola
Fragranza zest (GC) 5gr, Oe arancio amaro 5gr, Oe bergamotto 2gr, Oe limone 3gr

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Ho raggiunto un nastro medio/leggero, colorato tra la mica, di solito può capitare con il titanioe profumato, versato gli strati come nel video, lasciato a riposo un giorno e sformato.
Il sapone e andato in gel, si vede dalle spaccature tra le fasce di colore.
L’ho fatto circa un mese fa, asciugandosi si è leggermente deformato, ma niente di eclatante.

strip soap

Ho abbondato di oli essenziali perchè gli agrumi tendono a sparire in un paio di mesi.
L’odore è buonissimo, ovviamente agrumato, si accorda bene con quello del sapone
La schiuma è buona, persistente e morbida. L’approfondimento lo farò tra un paio di mesi per tutti gli i saponi fatti
Se volete rifarlo abbiate cura di usare coloranti che resistono alla soda :)

Alla prossima!

Soap Session – Oliva 100%

Ci ho provato, non l’avevo mai fatto ed era giunta l’ora.

saponeoliva

Ho usato un metodo semi a caldo. Avendo avuto problemi con un vecchissimo e fallito tentativo di 100% oliva, una volta raggiunto il nastro ho messo lo stampo in forno un paio d’ore. Non mi interessava la riuscita estetica, volevo solo che saponificasse correttamente.

La ricetta è semplicissima

Per 500gr di grassi
Olio e.v.o 500gr
Acqua demineralizzata 150gr
Soda caustica 64gr (sconto 5%)

Dopo il passaggio in forno ho aspettato la mattina successiva per tagliarlo, si è presentato subito molto duro e incredibilmente colorato.

P1020113

Nel giro di due settimane si è sbiadito, acquistando un tono verde menta chiaro (non è stata una genialata metterlo su sfondo azzurro), che ancora mi lascia perplessa. Credo sia dovuto a clorofille addizionate agli oli. Non ne ho la certezza, ma ne rifarò uno quanto prima per vedere la differenza cromatica.

Questo sapone è già utilizzabile dopo un mese di stagionatura, ma raggiunge il meglio dopo 5/6 mesi. L’ho provato e mi aspettavo molta più bava, comunque vi terrò aggiornati sui vari esperimenti.

Che ve ne pare? Avete mai provato a saponificare con solo oliva?

Alla prossima ^_^

Soap Session – The First Days of Spring

Come da titolo, l’ho visto e ho pensato fosse meno cupo dei saponi fatti in precedenza, un po’ più di colore, è luminoso, mi ha fatto pensare un po’ alla Pasqua (sapone pasquale sarebbe stato di una tristezza assurda) un po’ alla primavera.

saponuovo2

Per 500gr di grassi
Strutto 100gr
Olio di palma raffinato 100gr
Olio di cocco 85gr
Olio d’oliva 75gr
Olio di mandorle dolci 25gr
Olio di babassu 25gr
Burro di karitè 25gr
Olio di ricino 25gr
Burro di cacao 15gr
Soda caustica 70gr (sconto 5%)
Acqua demineralizzata 190
Seta tussah tagliata a pezzetti 0.5gr
Al nastro:
1 Tuorlo d’uovo stemperato in 25gr di olio di mandorle dolci (già scontato nel calcolo della soda)
Scarti di vari saponi tagliati a cubetti
Fragranza Scottish Blossom Honey 10gr Oe arancio dolce 7gr

Una volta sformati ho spruzzato i saponi di alcool e passato una mica oro con un pennello. C’è ovviamente sparisce al primo uso, ma è trashissima e bellissima *_* Dalle foto non si vede, ma sembra una colata metallica.

saponuovo

L’aggiunta dell’uovo è una figata, il sapone non è esteticamente riuscitissimo, quei cubetti non mi piacciono troppo, ma profuma in modo vergognoso. Fa una schiuma ottima, morbida e persistente. Nessuna bava.
La fragranza ha un po’ accelerato il nastro, forse ho lavorato a temperature troppo alte (comunque non sopra i 50° per non cuocere il tuorlo), il colore è dato dall’uovo.
Se volete rifarlo vi consiglio di lavorare coi grassi quasi a temperatura ambiente, se la ricetta ve lo consente.
Le foto della schiuma le riunirò in un topic unico ogni cinque saponi.

Alla prossima puntata di SoapSession, spero vi sia piaciuto!

Scusate per la carrellata di canzoni hipster, risanvirò ve lo giuro.

Soap Session – Facciamo il punto

Avevo preannunciato un post per i vari saponi che ho fatto durante l’anno, per capirne le qualità positive o negative e la loro evoluzione.

milkerbalswirlafter8chocolatebarlavandergrapefelsicgoatmilkcandycalendulaazukibeanzestavena

Li ho riutilizzati tutti nel corso del mese, potendo fare qualche valutazione più approfondita.

1. Vanilla Milkshake
Il sapone si è un po’ indurito e scurito, dopo sei mesi di stagionatura. La fragranza si sente pochissimo, è rimasto un leggero odore dolciastro, che non rimane sulle mani.
La schiuma è poca, fa una crema morbida e poche bolle. Fa poca bava, ma si consuma rapidamente.

vanillamilkshake

2. Herbal Essence
Il sapone è rimasto leggermente morbido, si è schiarito di mezzo tono. L’odore si sente poco, è rimasto una leggera fragranza erbacea/agrumata, che non rimane sulle mani.
La schiuma è ricca e abbondante, non fa bava. A causa delle erbe e di una sbagliata dispersione del biossido di titanio tende a grattare. Si consuma abbastanza velocemente.

herbalessence

3. Marble Soap
Il sapone è duro, non ha cambiato colore durante la stagionatura. L’odore si sente poco, prevale l’odore agrumato, che non rimane sulle mani, ma lascia una scia come “di pulito”.
Fa molta schiuma, non fa bava, si consuma lentamente.

marblesoap

4. After Eight
Sapone duro, ha cambiato leggermente colore durante la stagionatura, sbiadendosi. L’odore si sente poco, non rimane sulle mani e come sopra si sente solo una leggera scia di fresco.
Fa molta schiuma, è poco cremoso, fa un po’ di bava. Si consuma molto lentamente.

aftereight

5. Chocolate Bar
Non mi è chiaro perchè, ma è rimasto tale e quale. Si è leggermente indurito.
Non ha odore, fa una schiuma media, morbida e cremosa, si consuma molto lentamente.
Macchia il porta sapone e gli altri saponi (mi capita di avere un sapone principale e un paio da finire ai lati).

chocolatebar

6. Lavender Blue
AHAHAH io non so cosa avessi nel cervello per scrivere schiuma buona. Il colore non è variato, è durissimo, l’odore rimane sulle mani (pulito lavandoso).
Non fa schiuma, fa una crema con pochissime bolle, e una bava spaventosa. Ad oggi è il sapone più bavoso che abbia mai fatto.

lavenderblue

7. Grapefruit Felsic
Colore invariato, si è leggermente indurito, ma tende a sbriciolarsi agli angoli. L’odore è rimasto, leggero e agrumato, non persistente sulle mani.
Fa una schiuma ottima, bolle grandi, persistente. Non fa bava.

grapefruitfelsic

8. Vanilla Goat Milk
Sorpresa! Un buon sapone. Si è un po’ scurito e indurito, ingiallendosi leggermente.
Fa una buona schiuma, morbida (è una fail foto, l’ho riutilizzato prima di scrivere il post ed era paragonabile al suo predecessore). La fragranza è rimasta, si è un po’ affievolita, ma rimane sulle mani per qualche tempo. Ottimo sapone, si è riconquistato il mio ammore con l’uso. Dopo mesi confermo che non puzza di capra.

vanillagoatmilk

9. Candy Soap
Un signor sapone.
Non si è indurito molto, ma il marrone è un po’ sbiadito, adesso è color cera grezza.
Fa una schiuma ottima, morbida e persistente. Lascia un leggero strato dopo l’uso, per le mani è fantastico. Era privo di fragranza, quindi odora di sapone/cera.

candysoap

10. Calendula Butter
Un meh. Un grosso MEH.
Non capisco, un pezzo mi schiuma uno no, quindi non capisco se abbia scazzato a farlo stagionare o che problema abbia. Comunque fa pochissima schiuma, più una crema, non sbava ed è molto duro.
L’odore rimane sulla pelle dopo l’uso, molto leggero ma percepibile. Non ha cambiato colore, solo un po’ di soapash eliminata a forza con alcool e tante lagrime.

calendulabutter

11. Azuki Beans
Che sapone di merda.
Ha cambiato colore, virando verso il rosso. Lavarsi con lui è come usare un pezzo di carta vetrata, non sbava, ma non fa neanche schiuma, zero. Neanche una cremina.
Pessimo. L’odore di nocciola è rimasto, ma se non posso lavarmici è l’inutilità.

azukibeans

12. Zest Avena
Sapone recente, quindi prendete odore e colore con le pinze. Non ha cambiato colore, si è indurito molto. L’odore è persistenze, rimane sulla pelle dopo averlo utilizzato. Di fragranza ne ho usata tanta, quindi c’è la speranza che si senta anche tra sei mesi.
La schiuma è scarsa, fa una crema morbida, ma zero bava, quindi mi fa ben sperare che tra qualche mese schiumerà maggiormente. Non lo sto ancora usando con frequenza, quindi quando rifarò il bilancio tra sei mesi ne riparleremo.

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Mancano gli ultimi saponi per ovvi motivi, i cuori devono stagionare come si deve, ma fanno una schiuma discreta e persistente. Allego foto prima di recensirli ad ottobre.

Soap Session – Cuore di latta

In vena di romanticismo, certo. Ieri era l’equinozio di primavera, non c’entra nulla ok, ma mi sento particolarmente gioconda.

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Ho fatto la questo sapone un paio di mesi fa, non per San Valentino, ma impressionata da questo popò di roba, non sono minimamente paragonabili, i loro sono belli, puliti e precisi. Però spero sia un inizio.
È un sapone per l’uomo di latta, la paraculata, avendo ecceduto un po’ coi colori scuri e poco con il rosa/rosso, è uscita una palette un po’ triste e decadente.

Per 500gr di grassi
Olio di cocco 100gr
Olio d’oliva 75gr
Palma deodorizzato (non kernel) 75gr
Strutto 75gr
Burro di Karitè 50gr
Olio di babassu 50gr
Olio di ricino 25gr
Soda 70.5gr (sconto 6%)
Acqua 175gr
Sodio lattato 60% 5gr
Al nastro:
Olio di mandorle 50gr (già inserito nel calcolo della soda, ne ho prelevati solo 50gr anche se avrebbero dovuto essere 60)
Fragranza Honey Blossom, Oe Arancio 10gr
Biossido di titanio stemperato in poca acqua
Mica viola, fragola, nera, ossido marrone stemperati nell’olio di mandorle

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Ho ottenuto un nastro velocissimo e sbatacchiato la pasta come meglio potevo, non riuscendo a fare il falso imbuto che avrei dovuto fare, comunque il risultato mi piace. Il cerchio scuro non è dovuto a eccessivo calore (e vulcano malefico), ma a una disposizione spartana della pasta. I decori superficiali sono fatti con il fondino oleoso di mica viola pre-stemperata.
I cuori sono ricavati da una colata di sapone con la stessa ricetta a cui ho aggiunto un tuorlo d’uovo al nastro.

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Una grande new entry, la foto della schiuma. D’ora in poi ci sarà una foto su quanto schiuma il sapone, anche per le ricette scrausone. Con i vecchi saponi farò un post riassuntivo, ho cambiato parere su alcuni che ho fatto e un reportage fotografico su bava, schiuma, rilascio colore e odore può aiutare. Dai prossimi saponi peserò anche le fragranze.

saponecuori

Questo fa molta schiuma, durevole e profumata, lascia il profumo sulla pelle per un’ora buona (con una lunga stagionatura perderà molto, ma credo rimarrà più profumato di altri che ho fatto). Fa pochissima bava, si consuma rapidamente, ma può essere dovuto alla poca stagionatura.
Il lattato ha indurito molto il sapone, ma credo l’abbia reso più igroscopico e tendente a squagliarsi se lasciato a lungo sotto l’acqua.

Spero vi sia piaciuto, è un po’ diverso da quelli che faccio solitamente ^_^

Alla prossima!

Soap Session – Zest Avena

Nuovo appuntamento con Soap Session, un po’ claudicante, segno che devo riprendere la mano con la saponificazione.
In attesa dei burri di manske ho fatto un sapone all’avena, non delicatissimo, al profumo di scorze d’agrumi.
La forma è data dallo stampo stampo, una confezione di tisane, rivestita di carta forno e cartoncino :3

zestavena1

Per 500gr di grassi:
Olio d’oliva 175gr
Olio di palma raffinato 100gr
Burro di karitè 75gr (di cui 25 al nastro)
Olio di cocco 50gr
Strutto 50gr
Burro di cacao 25gr
Olio di mandorle dolci 25gr (al nastro)
Latte d’avena 175gr
NaOH 68gr (sconto soda 6/7)
0.5gr seta tussah sciolta nella soluzione di latte d’avena e soda
Per la parte marrone un cucchino di cacao amaro
Fragranza zest, oe limone, oe arancia dolce

zestavena2

Il nastro si raggiunge quasi subito. Non ho seguito un disegno, ho colato parte bianca e scura seguendo un finto funnel e ho fatto dei ghirigori a caso per far fondere i colori.
Profuma molto di buccia di agrumi, l’odore del cacao non si sente minimamente. Ha fatto una leggera soap-ash sui bordi che dovrebbe sparire con l’utilizzo.
Fa una crema morbida e poca schiuma, quasi nulla bava. Lo trovo un po’ troppo aggressivo per il viso (mi sto infighettando, prima l’avrei usato senza problemi), promosso per mani e corpo.

Alla prossima!
Ps. Se riuscirò a controllarmi avrete anche decorazione sensata.